Dipingo meglio ciò che conosco bene. In questo modo una pittrice famosa spiegava l’opera che rappresentava la sua camera da letto.
Così mi piace pensare di me e del mio lavoro, moglie, nipote, cugina e avvocato di uomini in armi.
Solo chi prova certe sensazioni può capirle fino in fondo, può comprendere i sentimenti della persona che ha di fronte e cercare di combattere per i suoi obiettivi.
Quando ho iniziato ad occuparmi di militari, sapevo benissimo a cosa andavo incontro, perché lo avevo vissuto sulla mia pelle o su quella di persone molto vicine a me.
Un trasferimento lo puó capire solo chi lo ha vissuto.
Un ordine di lasciare tutto e andare via dagli affetti più cari, dalla casa che hai costruito, ti può davvero fare male.
Ti manca la terra sotto i piedi, vorresti fare di tutto, ma sai che alla fine non sempre puoi riuscirci.
Piangi ma sai che devi andare, quella sensazione di impotenza che io stessa ho provato anni fa, oggi cerco di combatterla per le persone che assisto, e lo faccio con tutte le mie forze.
Ogni volta che mi trovo a discutere davanti ad un giudice è come se lo facessi per me, per la mia famiglia.
Questo è il motivo per cui tratto ancora ogni mio cliente come se fosse l’unico, vado in giro per l’Italia da nord a sud senza pause.
Un mancato avanzamento lo può capire solo chi ha visto quotidianamente parenti o amici fraterni lottare per un obbiettivo, cercando di conciliarlo con gli affetti e la famiglia, rimandando molte cose importanti a dopo il raggiungimento di quell’obbiettivo.
E poi, per un niente, per un errore (talvolta pilotato), tutto svanisce in un soffio e la tua vita rimane sospesa tra cielo e terra.
La sensazione di avere sbagliato tutto, la sensazione di aver trascurato degli affetti per degli ideali che poi forse tanto ideali non lo sono.
È così, potremmo parlare di malattie non riconosciute o di valutazioni caratteristiche frutto di ripicche e malumori.
Il valore aggiunto di questa professione è capire dal più profondo dell’animo i problemi dei propri clienti. Solo se quelle sensazioni, quei problemi li hai vissuti sulla tua pelle, puoi capire.
Questo è quello che trasmetto ai miei ragazzi che sono il mio piccolo esercito di combattenti, che ogni giorno affrontano un sistema che molto spesso è assonnato e a cui bisogna dare scossoni per svegliarlo.
Grazie la mia è una famiglia di militari
Grazie a lei per aver condiviso con noi questo.
Conosco vostro marito, essendo stato un suo collaboratore,oltre che un sottufficiale alle sue dipendenze, mi sono rivolto a lei già 2 volte e nel primo caso non ha tradito le mie aspettative (33Rgt A.ter sciolto) nel secondo siamo in attesa di notizie….so perfettamente di potermi affidare a lei, anzi la ritengo l’unica ancora di salvezza se posso dirle il vero. Ero ad Ascoli, quando hanno trasferito suo marito…e mi rendo perfettamente conto di quello che scrive. Spero di avere il piacere di incontrarla, per ringranziarla di persona per tutto ció che ha fatto e farà per me! Grazie di cuore.
La ringrazio per le sue belle parole. Non mi ricordo bene di lei, ma se la vedessi sono certa di riconoscerla. A presto, allora!
Onore. Nessuna parola è più giusta per indicare il suo sentimento che comprende appieno la reputazione è l’identità morale degli uomini, e donne, in armi. Le sono riconoscente per ciò che ha condiviso nel suo blog. Sono colpito dalla determinazione e dal coraggio espresso, caratteristica evidente di una combattente tenace che lotta per il nobile intento di salvaguardare il diritto al rispetto per gli uomini in armi da parte di questo “assonnato sistema”. Non ho avuto l’onore di conoscerla personalmente e la seguo da tempo ormai. Devo confessarle che più volte sono stato tentato di contattarla è sempre ho desistito, forse per poca convinzione o forse perché questo sistema assonnato, in realtà, non ti lascia mai vincere veramente.
Però le sono grato per avermi ridato un po’ della fiducia persa fin qui e tiferò sempre per Lei e per il suo piccolo esercito di combattenti per l’impegno che ogni giorno mettete nell’affrontare questo sistema che altrettanto giornalmente si impegna, con atti spesso lesivi dell’onore, ad offendere la dignità e la reputazione dei propri uomini in armi.
Cordialmente… uno degli uomini in armi.
Fino a quando si combatte c’e speranza. Buona fortuna a noi
Ora capisco perché lei è stata l’ unica a crederci fino in fondo . Mi sono rivolto ad altri avvocati , prima di conoscere lei , e tutti mi avevano detto di lasciar perdere . Per tutto ciò che ha fatto per me ancora mille grazie
Caro Michele, mi ricordo ancora quando ti ho conosciuto sulle scale della stazione di Bolzano. Fortunatamente ci siamo riusciti!
Vorrei parlare con tutti i cari colleghi che nel tempo si sono arresi ed hanno rinunciato a combattere per una giusta causa, le fattispecie sono tante e hanno inaridito i cuori di tanti che credevano nella divisa come istituto al servizio per la patria e delle persone. Solo chi ha provato sulla propria pelle nel silenzio delle proprie delusioni e frustrazioni sa quanto è difficile andare avanti perché non hai nessuno alle spalle. Quando c’è un problema, quello sei tu senza possibilità di replica. Vorrei dire a queste persone che se sei nel giusto non buttare la spugna e credete ancora perché c’è una persona adesso alle nostre spalle che tutela i nostri diritti di militare e cittadino. Un avvocato che si sacrifica per noi oltre il proprio ruolo. Ringrazierò sempre un’amica che mi ha dato di nuovo la speranza di credere che esiste una giustizia e che ci vuole tempo, ma arriva! Questo non ha prezzo ! Mi dispiace soltanto non averla conosciuta prima! Grazie ancora Michela.
Le vostre parole mi commuovono e danno L forza di continuare. Ad maiora !
Ogni volta che senti discorsi, i nostri vertici ci dicono che il personale è al centro delle loro attenzioni…Eppure,la quasi totalità delle cause riguarda problematiche del personale e di come viene bistrattato e mortificato….Gli avvocati ormai sono e lo saranno sempre piu’,parte della quotidianità di noi militari…questo vuol dire che il sistema non funziona…
Ci vorrebbero solo persone al vertice illuminate che cercano di tirare fuori il meglio e non il peggio dei propri dipendenti