La vita è un soffio, noi non ce ne accorgiamo perdendoci nelle mille pieghe della quotidianità .
La vita vola via quando meno te lo aspetti, oggi ci sei e ti sembra che quella causa, quel litigio siano l’unico pensiero che hai, domani invece il tuo unico pensiero è come vivere i tuoi ultimi giorni di vita e come gestire le tue cose.
Sono molto triste, oggi.
Questa che vi racconto è la storia di una mia cliente, di quelle rompiscatole, quelle che chiamano l’avvocato per la qualsiasi.
Dalle beghe condominiali alle vacanze non riuscite.
Una di quelle clienti con cui devi avere una pazienza quasi disumana.
Anni fa ho conosciuto questa donna. Una donna particolare, mai avuto un uomo, senza figli e con un’ amica con cui condivide un appartamento alla periferia di Roma.
La prima volta che sono andata a casa sua era per una questione urbanistica. Lei aveva cambiato molti avvocati prima di approdare a me.
Quello che mi aveva colpito di lei tra tante cose, era la sua biblioteca nutrita di libri a carattere politico e giuridico. In quella occasione mi sono resa conto di quanto fosse colta e di quanti libri avesse letto nella sua vita. Questa donna a cui con il passare degli anni mi sono affezionata, qualche settimana fa mi ha chiamato per una richiesta insolita. Io pensavo fosse l’ennesimo litigio con il suo padrone di casa.
Questa volta voleva affidarmi l’incarico più importante della sua vita.
Voleva che le gestissi tutte le sue questioni in vista della morte imminente.
A questa richiesta, io ho subito sdrammatizzato dicendole che come al solito esagerava, era la solita ipocondriaca. Oggi a distanza di qualche settimana mi ha richiamata e mi ha chiesto di aiutarla e di starle vicino, in questo momento particolare. È stata la prima volta, nella mia vita, che ho sentito parlare una persona della sua morte con una serenità inimmaginabile. Pianificava tutto con una meticolosità incredibile. La cosa sconvolgente è che mi sono resa conto anche io che trattavo la questione, spinta da lei, come se fosse una cosa pacifica ed accettabile.
Come se organizzi un viaggio da cui però non farai mai più ritorno.
Tutto quello che lasci, purtroppo non tornerai a prenderlo. Queste però sono solo parole, ora dovrò trovare la forza, nei prossimi giorni, a per andare da lei e mettere nero su bianco tutte queste cose. Quando scegli questa professione, nessuno ti dice che prima o poi, dovrai scontrarti con le sofferenze umane e dovrai comprendere che non sempre riuscirai a risolvere tutti i problemi delle persone. Nessuno ti dice che la toga non potrà essere il tuo guscio dalla sofferenza. Del resto però prima di essere avvocato bisogna essere uomo o donna.
E cosi, anche io, nel mio piccolo mi troverò occhi negli occhi, con una persona che ha accettato che la vita possa finire.
Mi piace pensare alla vita come un oceano pieno di onde. Puoi decidere di restare alla riva a guardarlo o puoi decidere di tuffarti dentro. Se sarai rimasto ad immaginare quanto bello sarebbe stato saltare in mezzo a quelle onde, quando il tuo tempo starà per scadere, inizierai a dubitare se hai fatto la cosa migliore restandotene in disparte e non esserti gettato nella corrente della vita. Allo stesso tempo, se invece ti sarai gettato nella corrente e non sarai stato in grado di nuotare le onde ti trascineranno verso il basso.
Solo chi impara a nuotare nella vita, a cavalcare le avversità con gioia ed entusiasmo, arriva alla fine con un sorriso.
E con quel sorriso, che mi piacerebbe ricordarti, mia cara amica.