Perdere la quotidianità


Quando ho iniziato la mia Professione, come spesso capita, ho iniziato facendo separazioni e divorzi.

Sono le cause più comuni e forse anche quelle più attraenti per chi si affaccia nel mondo dell’Avvocatura.

Poi, con il passare del tempo, ho deciso di smettere di occuparmi dei sentimenti degli altri. Un po’ perché è triste vedere fallimenti altrui ed un po’ perché con gli anni, ho trovato più divertente fare altro.

Spesso, però, mi capita che qualche cliente, magari storico, “mi chieda” di occuparmi della sua separazione.

Io, quindi, per non scontentarlo, lo faccio.

Ogni volta, mi ripeto, questa è l’ultima, ma poi continuo a ricaderci.

Oggi, mi sono occupata, di due separazioni con figli piccoli e questa sera sono davvero stravolta.

Questa mattina, arrivo in studio, con la lentezza del lunedì mattina, apro la porta, accendo la radio sul canale che trasmette musica classica. 

Giulia, la mia segretaria, mi porta il solito caffè amaro e mi ricorda tutti gli impegni del giorno. 

Mentre leggo le ultime mail arrivate nel fine settimana, suona il citofono. 

Vado ad aprire io. 

Si presenta una minuscola donna, capelli spettinati,  con una valigia di documenti che aveva ritirato dai precedenti avvocati.

Fascicoli penali e civili.

La faccio accomodare in sala riunioni, mi prendo il terzo caffè della mattina, ed iniziamo a parlare.

Lei mi dice: avvocato non so da dove iniziare. 

Io le dico: da quello che la fa più soffrire.

Lui mi ha tolto la quotidianità! 

Io non sono più una donna ed una madre. Sono solo una che passa le sue giornate tra avvocati, uffici e tribunali.

Mi ha tolto la quotidianità. 

Una frase che non avevo focalizzato mai.

Una separazione ti può togliere la serenità, la gioia di vivere ma non avevo mai realizzato il fatto che ti potesse togliere la quotidianità. 

Una cosa terribile. Tu non sei padrone dei tuoi giorni, delle tue abitudini e di quello che hai sempre fatto.

Non puoi educare serenamente i tuoi figli perché quando sono con te, non puoi passare il tempo a sgridarli ma devi goderne al massimo e fare in modo che con te stiano bene. 

Non puoi acquistare una macchina perché aumenta il tuo tenore di vita e sbilanci le questioni economiche.

Non puoi andare in vacanza perché altrimenti il tuo coniuge (ex) te lo rinfaccerà in pagine e pagine di atti.

Insomma, non sei più padrone della tua vita. 

Dopo due ore e mezza di appunti presi, carte sfogliate e fazzoletti accartocciati sul tavolo, congedo la mia cliente che sulla porta, non mi da la mano, ma mi abbraccia piangendo, dicendomi, lei oggi mi ha letto nel cuore, come non mi è mai capitato.

Ci sono cascata un’altra volta!