Sono aperte le adesioni ai ricorsi collettivi degli insegnanti per ottenere l'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento a seguito dell'approvazione del DDL "Buona scuola" e relativo dercreto attuativo.
Per aderire ai ricorsi non è necessario effettuare alcuna iscrizione ad associazioni o sindacati, le procedure saranno gestite direttamente dallo Studio, a stretto contatto con i ricorrenti.
Il cliente può scegliere se effettuare un ricorso individuale o collettivo. Nel secondo caso i costi saranno molto più contenuti, anche in considerazione del fatto che le spese di bollo saranno suddivise tra il numero dei partecipanti.
Per avere maggiori informazioni contattaci senza impegno, valuteremo la tua situazione e decideremo insieme cosa fare.
-- Avv. Michela Scafetta (titolare dello studio)
Ricorso individuale: € 1.500 + iva, cassa e contributo unificato (2.192,20). Il contributo unificato di € 289,00 non è dovuto se il reddito familiare annuo è inferiore a € 34.585,23.
Ricorsi collettivi nelle regioni Lazio e Campania: € 260 + iva, cassa e quota contributo unificato (da dividersi tra tutti gli aderenti al ricorso che superano la suddetta soglia di reddito).
Ricorsi collettivi extra regione: da preventivare caso per caso.
Per adesioni cumulative ai ricorsi collettivi sono possibili ulteriori sconti proporzionali al numero degli interessati.
I prezzi indicati sono comprensivi di tutto. Non sarà richiesto alcun ulteriore compenso nel corso o al termine del procedimento.
Il MIUR con una nota del 30 giugno 2015 ha dato la possibilità di inserimento nelle graduatorie ad esaurimento a tutti i diplomati nell'anno 2001/2002 che abbiamo un una sentenza positiva o un istanza cautelare, in attesa di pronunciamenti definitivo.
Il consiglio di stato con la sentenza n.1973/2015 accerta senza riserve il diritto dei docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002 ed essere inseriti nella terza fascia delle GAE.
I diplomati magistrali suddetti che al momento della trasformazione delle graduatorie da permanenti ad esaurimento, fossero già in possesso del titolo abilitante hanno pieno titolo ad essere inseriti nelle GAE.
Il titolo abilitante è quello conforme al parere del CDS 3813/2013, convertito in legge con DPR del 25 marzo 2014.
Gli effetti della sentenza valgono nell'immediato solo per i ricorrenti, e non saranno automaticamente estesi a tutti coloro che ad oggi si trovano nella medesima situazione.
La sentenza riconosce che sono illegittimi i criteri fissati dal decreto ministeriale 235/2014, nella parte in cui ha precluso ai docenti diplomati magistrali 2001/2002 l'inserimento nelle graduatorie provinciali permanenti, oggi GAE.
Per essere inseriti in gradutoria a esaurimento, ci sono due strade:
- ricorso ordinario davanti al giudice del lavoro;
- ricorso amministrativo per l'impugnazione del decreto attuativo 767 della legge 107/2015.
Il MIUR deve obbligatoriamente rispettare la sentenza 1973/2015 del 16 aprile del Consiglio di Stato, che riconosce valore abilitante del diploma magistrale ai sensi del D.M. 10 marzo del 1997 per chi ha già provveduto a fare ricorso.
Sono molti i ricorsi vinti presso i Giudici del Lavoro di tutta Italia, uno fra gli ultimi quello del Tribunale di Como il quale è stato riconosciuto l’immediato riconoscimento del loro “giusto diritto a presentare domanda ai fini dell’inserimento nella III fascia delle graduatorie” con condanna del MIUR ad attivarsi in tal senso “nel rispetto dei principi di pari opportunità e di ragionevolezza”.
Lo stesso tribunale sottolinea come “il nuovo inserimento è quello basato su titoli e/o circostanze sopravvenute rispetto alla formazione delle graduatorie permanenti e non già quello fondato su requisiti preesistenti e quindi illegittimamente negato al momento della formazione delle suddette fasce di reclutamento”.
Il pronunciamento del giudice ha come immediata conseguenza l'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento, con il punteggio spettante in base alla tabella di valutazione dei titoli, come per tutti coloro che hanno avuto una sentenza positiva e potranno partecipare, se in posizione utile, alle immissioni in ruolo già per l'anno scolastico 2015/16.
Il ricorso ordinario al giudice del lavoro è l'unica strada attualmente percorribile.
Riteniamo incostituzionale il comma 96 della legge 107/2015, nella parte in cui viene limitato l’accesso al piano straordinario di assunzioni ad alcune categorie di abilitati.
Quanto sopra anche alla luce della direttiva UE 70/99 che lo scorso 26 novembre ha chiesto esplicitamente agli Stati membri di stabilizzare tutto il personale che, in possesso dei titoli di accesso, abbia svolto più di 36 mesi di servizio su posto vacante.
Hanno fatto ricorso tutti gli insegnanti già in possesso di titolo di abilitazione, entro 60 giorni dall'approvazione del predetto decreto attuativo.
Riteniamo giusta questa battaglia per difendere il diritto di tutti gli insegnanti precari che rischiano di perdere la possibilità di accedere ai posti di cui l’inserimento nelle graduatorie costituisce requisito fondamentale.
In questi ultimi giorni è inoltre emerso che vi sono migliaia di posti che rimarranno liberi, perché le rispettive classi di concorso sono esaurite, in quanto prive di candidati, sia nelle GAE sia nelle graduatorie di merito.
Cosa ancor più grave, questi stessi posti saranno affidati da Settembre agli insegnanti abilitati, sotto forma di supplenze annuali.
Come già detto, il ricorso innanzi il TAR Lazio poteva essere presentato entro il termine di 60 gg dalla pubblicazione del D.D.G. 767/2015 avvenuto in data 21/07/2015, pertanto oggi non è più proponibile.
Con il D.M. del 22 giugno 2016 n 495 è stata disposta l'integrazione annuale delle GAE, escludendo ancora una volta i diplomati magistrali, gli abilitati PAS, TFA e SFP nonché i docenti depennati per mancato aggiornamento, e che oggi intendono inserirsi o reinserirsi in graduatoria.
Il Decreto pubblicato dal Miur consente esclusivamente lo scioglimento della riserva a coloro che hanno conseguito il titolo dopo il termine dell'ultimo aggiornamento, l'inserimento della specializzazione di sostegno e dei titoli che danno accesso alla riserva dei posti nei casi previsti dalla legge 68/99.
Tutto questo, a totale discapito di quelle categorie di docenti abilitati che il Miur si ostina a voler tener fuori dalle GAE.
Tutti questi docenti, in questi ultimi due anni hanno dovuto assistere ad una palese discriminazione, basata sulla discrezionalità dei Giudici Ordinari e Amministrativi, sulla mancanza di una giurisprudenza univoca, che ha permesso in numerosi casi, il raggiungimento di quel ruolo che fino al 2014 era solo un miraggio.
Per chi è in possesso dell'abilitazione e ancora fuori dalle GAE, si presenta quindi l'occasione di agire per rivendicare il diritto all'inserimento.
Occorre impugnare innanzi al TAR del Lazio il D.M. 495/2016, che ha la stessa natura del D.M. 325/2015 ritenuto illegittimo perché non aveva recepito i principi enunciati dal Consiglio di Stato con la sentenza 1973/2015 e riproponeva, integralmente, le disposizioni del D.M. 235/2014 annullate dalla predetta sentenza.
Per tutte queste categorie di esclusi, poiché non è possibile presentare istanza attraverso la piattaforma di istanze online, consigliamo di presentare domanda cartacea entro e non oltre l'8 Luglio all'Ambito Territoriale di proprio interesse e al Miur.
Al fine di gestire le procedure in maniera ordinata, organizziamo i ricorsi collettivi in gruppi a numero chiuso. Gli interessati possono contattarci direttamente per verificare la disponibilità di posti e conoscere la data di chiusura delle adesioni.