Questa è la storia del piccolo Luca, 6 anni da compiere a Marzo, ed una “gran fame di affetto”.
Luca è figlio di due genitori separati, vive con la mamma e regolarmente frequenta il papà; spesso usa il cibo per riempire il vuoto causato dalla separazione.
Per un genitore non è facile distinguere il bisogno affettivo da un bisogno fisiologico esplicitato dal proprio figlio; in tal senso è necessario diventare dei buoni ascoltatori e cogliere i “campanelli d’allarme” all’interno della comunicazione con i propri figli.
Come si deve comportare un genitore per spiegare e contenere il senso di vuoto del proprio bambino, all’interno di una separazione consensuale? Io consiglio di piegarsi e mettersi all’altezza del bambino, guardarlo negli occhi per catturare la sua attenzione e poi “riflettere”, come se foste uno specchio, l’emozione di vostro figlio, al fine di normalizzarla.
È possibile utilizzare espressioni del tipo: “Sei triste Luca perché non c’è papà (o mamma)? Mamma (o papà) ti capisce, anche io mi sentirei triste. Chiama papà”.
Utilizzare tale metodologia, con frequenza regolare, metterà il bambino nelle condizioni di spostare l’attenzione dal cibo, vissuto come strategia riempitiva, alla sua condizione emotiva.
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